15

Domenico Gentile

È stato uno dei primi ceramisti di Capri e passeggiando per le vie dell’isola ancora oggi si possono ammirare molte sue opere

di Alessandro Scoppa

 

 

 

Sospeso tra cielo e mare con la splendida vista sui Faraglioni e la Penisola Sorrentina, il campanile nascosto dai pini e il giardinetto oltre il cancello, il trecentesco eremo di Santa Maria a Cetrella sembra una piccola casa caprese sorta in uno dei luoghi più incantevoli dell’isola. E la Vergine, ritratta nel pannello in maiolica della lunetta dell’ingresso, appariva come una giovane padrona di casa pronta ad accogliere il visitatore giunto fin lassù.

Parliamo al passato perché la Soprintendenza per i beni artistici e storici ne ha stabilito, a trent’anni dalla posa, la rimozione, lasciando così spoglia la lunetta e un senso di disagio al visitatore abituato a quell’artistico benvenuto.

Autore di quel pannello il ceramista Domenico Gentile che, nel 1983, lo aveva donato alla piccola chiesa. Teresa Gentile, figlia dell’artista, non appena ha avuto notizia della decisione della Soprintendenza si è affrettata a recuperare le delicate piastrelle e a ricomporle nel giardino della sua casa, all’ombra di un albero di limone. Ed è qui che ci riceve per raccontarci la storia del primo ceramista anacaprese. «Papà era nato a Roseto degli Abruzzi il 3 maggio del 1915 e aveva frequentato l’Istituto d’Arte a Pescara. Al termine del servizio militare arrivò ad Anacapri dove conobbe mia madre, Maria. Si sposarono poco dopo e si stabilirono nella grande casa di lei a Le Boffe». Nello storico quartiere e in un’epoca in cui l’artigianato sull’isola era appena agli inizi, Gentile decide di impiantare un laboratorio di ceramica. La figlia, allora poco più di una bambina, lo ricorda molto bene: «Mi sembra di sentire ancora adesso l’odore della creta, Gli stavo sempre intorno durante le sue lunghe giornate di lavoro!». In seguito Gentile aprirà anche un negozio vicino all’attuale pinacoteca Casa Rossa. Quel negozio con l’insegna in maiolica con scritto “Ceramiche anacapresi” non esiste più, ma all’esterno della casa a Le Boffe resta il grande pannello della Donna di Capri che realizzò ispirandosi all’omonima opera di Teodoro Duclère.

A Capri Gentile lavora soprattutto per le aziende locali. Per Carthusia ad esempio, quando produceva liquori oltre ai suoi famosi profumi, creò delle graziose bottiglie in ceramica. Ne restano ancora un paio di esemplari custoditi nella fabbrica di via Matteotti, sono in creta grezza con il collo smaltato di bianco. La prima è un’ampolla con il monogramma formato dalla sovrapposizione di tutte le lettere di Carthusia e sul fondo la firma incisa “D. G. Anacapri”; la seconda, a forma di tronco di cono e realizzata sul modello di un’altra più antica in vetro, fu donata a Silvio Ruocco (proprietario di Carthusia, ndr) dal parroco di Marina Grande Don Francesco Simeoli, dopo che era stata rinvenuta nel giardino di una signora che la usava per tenerci le piante grasse. Di fronte al Grand Hotel Quisisana si può ammirare una splendida opera di Gentile. Si tratta di due bassorilievi di notevoli dimensioni posti ai lati dell’ingresso della boutique Zilli, raffiguranti una scena sottomarina e un gruppo di angeli intenti a lavorare in quello che sembra un laboratorio orafo. Poco più su, lungo la strada, un altro bassorilievo, Nettuno tra due Sirene in un brillante verde acquamarina, impreziosisce l’ingresso della gioielleria La Campanina. Alcuni anni fa, l’urto con un carrello elettrico rese necessario un intervento di restauro che fu eseguito da Milena Cottrau.

Da Gracie Fields ricevette poi l’incarico di realizzare il rivestimento originale della piscina de La Canzone del Mare, il grande piano di un tavolo raffigurante i dodici apostoli e i pavimenti in pennellato verde e rosa per la propria casa a Marina Piccola. Ad Anacapri alcuni bassorilievi sono custoditi con orgoglio dai coniugi Vivica Canale e Guido Pollio, che gestiscono l’albergo Casa Mariantonia insieme al figlio Pierpaolo, mostrano vedute di Anacapri, una tarantella e una scena di Carnevale, che esprimono la fantasia dell’autore, vivace come le tinte del suo stile. Sempre ad Anacapri realizzò importanti opere pubbliche, come le antiche mattonelle con i nomi delle strade, l’altare e i rivestimenti della cappella della Madonna Pellegrina alla Follicara e le statue in creta di Sant’Antonio e Santa Sofia sulla facciata della chiesa parrocchiale, sostituite nel 1981. «Sul perché furono sostituite e dove si trovino adesso, nessuno sa darmi una risposta chiara – racconta Teresa – ma in me è vivo il ricordo di quando da bambine, io e mia sorella Anna passavamo per piazza Diaz tenendoci per mano e lei mi strattonava per andare a vedere da vicino “le statue di papà!”». Poi c’erano le commesse dei privati. Tra queste il pavimento in cotto che gli ordinò l’olandese Antonio Paanakker, appassionato di botanica, per il grande patio della sua villa chiamata “La Madonna t’accompagni”. Rappresenta un ricco catalogo di fiori, uccelli, farfalle e frutti di ogni specie, alcuni decisamente esotici e non certo comuni nella Capri di allora; ogni piastrella è un piccolo capolavoro a sé, ed è un piacere soffermarsi a scoprirne, ad uno ad uno, i particolari. Di mattonelle per gli ingressi delle abitazioni se ne possono ammirare tre su altrettanti villini posti uno dopo l’altro in via Vignola ad Anacapri: “I Gemelli”, “Li Campi” e “Cri Cri Cri Cri”, quest’ultimo è un piccolo bassorilievo di un ramo di pino che lascia all’immaginazione di chi guarda la percezione dell’invisibile cicala frinente nei giorni d’estate. Gentile lavorava anche per rifornire le prime botteghe capresi di souvenir e articoli da regalo e ancora oggi molti isolani custodiscono nelle loro abitazioni graziosi manufatti. Il grosso delle ordinazioni proveniva però da ricchi possidenti della terraferma, tra cui la principessa Pignatelli, famosa collezionista d’arte, e l’armatore Laudiero che per tappezzare gli atri delle sue ville di via Petrarca a Napoli, chiamate “La Gazzella”, “L’Azalea” e “L’Orchidea”, gli commissionò imponenti e scenografici bassorilievi con immagini che richiamassero i nomi delle case. Questa enorme mole di lavoro richiedeva l’aiuto di numerosi collaboratori, che nel periodo di massima attività affollavano la fabbrica de Le Boffe. A ricordarlo bene è Salvatore Federico, pittore anacaprese che iniziò a lavorare con Gentile come decoratore all’età di quindici anni. «Il lavoro era continuo – racconta – e spesso si andava avanti tutta la notte, soprattutto quando bisognava sorvegliare la lunga cottura della ceramica nei forni a legna. E se all’alba, quando aprivamo i forni, ci accorgevamo che qualche pezzo si era spaccato, pazienza, riprendevamo di buon animo il lavoro.

Non dimenticherò mai quel periodo». Ricordi condivisi dall’artista napoletana Annamaria Altavilla Pondrano, che negli anni Cinquanta chiese a Gentile di diventare sua allieva e fu subito messa all’opera dimostrando fin dai primi passi un talento innato. Molti anni dopo donerà all’isola la statua in bronzo del Sirenetto, posta sullo scoglio di Punta del Capo i cui calchi furono realizzati proprio nel laboratorio di Gentile.

Nel 1958 una serie di motivi, non ultimi quelli economici, lo spingono a lasciare Capri e ad emigrare in Australia. Dopo un difficile inizio comune a quello degli altri emigranti, il suo talento di artista migliora notevolmente la sua condizione e l’Australia impara ad apprezzarlo sempre più. Realizza numerose opere sia pubbliche che per privati; perfeziona la tecnica del mosaico con cui decora gli interni della Our Lady’s Parish Church a Maidstone, il soffitto del St. Anthony’s National Shrine di Hawthorn e una fontana pubblica per la città di Hobart, capitale della Tasmania. La casa e il forno li costruirà a Frankston, oggi nota località turistica ma allora piccolo paesino di pescatori che Gentile sceglie per mitigare la nostalgia dell’amata moglie Maria per la sua Capri. Tornerà sull’isola in due occasioni. La prima nel 1983, quando crea il pannello di Cetrella; la seconda nel 1988, anno in cui organizza una grande mostra ad Anacapri. Sarà la sua ultima visita. Morirà in Australia il 10 maggio del 1990.

 

Tweet about this on TwitterShare on Google+Share on LinkedInPin on Pinterest
Torna a sommario di Capri review | 32