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Pagine di storia

di Silvia Baldassarre

 

 

 

 

 

 

Che Roberto Ciuni sia stato un uomo dotato di spiccato acume giornalistico e di una capacità innata di fornire ricostruzioni storiche partendo da personaggi o fatti in apparenza di secondo piano non è una novità. Per questo non ci stupisce che la sua ultima opera (Lettere al Times da Capri Borbonica – La Conchiglia ed.), uscita postuma, riguardi un personaggio che, in apparenza marginale, si riscopre essere un elemento cardine della storia di Napoli, d’Italia e d’Europa. Si tratta di Henry Wreford che Ciuni scoprì quasi per caso passeggiando nel cimitero acattolico di Capri. Già, Capri. La stessa isola che un secolo e mezzo prima di Ciuni, Wreford aveva eletto a sua dimora e da cui, anche lui giornalista, scriveva come corrispondente dal Regno delle Due Sicilie per il Times e altri giornali inglesi. Ed è proprio su queste corrispondenze che Ciuni ha improntato la sua ricostruzione, tanto da arrivare a comprendere che in realtà il ruolo di Wreford era tutt’altro che marginale. Un abile giornalista o qualcosa di più? La figura di Wreford si ritrova in tutti i momenti più rilevanti dell’epoca; le spedizioni dei patrioti italiani, i Bandiera, Pisacane e addrittura i Mille; le sommosse del ’48 e i relativi processi; ma anche le calamità naturali e le epidemie. In più di un’occasione è apparso come fiancheggiatore di sentimenti antiborbonici tanto da aver insinuato il dubbio, anche nello stesso Ciuni, di essere un agente segreto del governo inglese. 
«Il caso ha voluto – scrive nella nota Ernesto Mazzetti – che questo lavoro, sebbene iniziato 15 anni fa, giunga a pubblicazione nel periodo in cui l’Italia celebra i 150 anni dell’unità nazionale. Sia consentito al curatore di questo volume sottolineare come il confronto fra i sentimenti unitari e anti-unitari che agitò il quasi mezzo secolo in cui Wreford visse e scrisse da Roma, Napoli e Capri, sembra tuttora attuale». 
A Ciuni va il merito di averlo scoperto e di aver scritto un’altra pagina della storia d’Italia.

 

PER CONOSCERE CAPRI

Cè un’altra storia che inizia dopo il 1971, ed è quella che va dal Regno d’Italia agli anni del fascismo. Ce l’ha raccontata Romana De Angelis Bertolotti in un volume che focalizza la ricostruzione storica del periodo sull’isola di Capri. 
Un libro nato tra gli archivi e i documenti inediti del tempo. Un libro che parla di trasformazioni urbanistiche e di come e perché sia stata costruita la funicolare; dą notizia delle vicende di privatizzazione del demanio comunale, della costruzione dei giardini e delle villette comunali, ma è anche una storia di personaggi, di sindaci e di podestą. 
Il libro è arricchito da vecchie immagini, planimetrie dell’isola e da antichi documenti manoscritti che mostrano un volto nuovo dell’isola azzurra. Una narrazione che abbandona il sentito dire e che regala alla memoria storica e alla ricca letteratura caprese una ricostruzione storiografica approfondita che va dalla miseria del primo Ottocento alle faticose e lente conquiste economiche e sociali degli anni Trenta del Novecento.

 

 

 

 

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