12_capri33_aperture

Simon Uzunovski

Sbarcato a Capri per la prima volta 40 anni fa, non ha mai smesso di dipingerla. Con gioiose combinazioni di colori

di Riccardo Esposito

 

 

 

Un viaggio lungo quasi mezzo secolo, una linea immaginaria che va dalla Macedonia a Capri, una vita trascorsa a dipingere l’isola azzurra senza cadere nella monotonia. Ma declinandola attraverso magiche combinazioni di colori. Perché sono proprio i colori – vivaci, intensi, sempre solari – a caratterizzare i quadri di Simon.

La vita di Simon Uzunovski, nato a Belgrado nel 1949, si può descrivere attraverso il suo amore per Capri. Gli isolani lo conoscono come “u pittor”, il pittore, sempre in compagnia del trespolo alla ricerca della giusta prospettiva, sempre al bar Funicolare (rigorosamente dopo le 10.00) per salutare gli amici. La barba è di quelle che tradiscono una pazienza biblica. Una pazienza che si ritrova nella cura con cui definisce i suoi quadri ricchi di luce che ogni anno espone nel giardino della Flora Caprense, nel Palazzo Ignazio Cerio, nel borgo marinaro di Marina Grande e nel cortile del Comune di Capri che ospita Simon fin dai suoi esordi.

Le radici che legano Simon Uzunovski all’isola di Capri sono profonde e rimandano a un’estate di quaranta anni fa quando il giovane Simon, iscritto alla facoltà di Architettura di Skopje, decise di concedersi un anno sabbatico per viaggiare. Per scoprire il mondo.

Zaino in spalla, attraversò l’Italia, arrivò a Napoli e acquistò un biglietto di una nave che sarebbe partita per la Tunisia. Ma solo dopo qualche giorno. Un marinaio gli consigliò di visitare Capri. «Avevo un po’ di tempo a disposizione – racconta Simon – così decisi di raggiungere l’isola. Fu amore a prima vista. Capri appariva davanti a me come un piccolo paradiso incontaminato, ricco di paesaggi da riportare sulla tela. Ma c’era la Tunisia che mi aspettava. Mi ripromisi di tornare l’anno seguente».

Fu di parola. L’estate successiva Simon sbarcò a Capri per godersela fino in fondo. E per trovare la giusta ispirazione per la passione di sempre, la pittura. Simon scendeva spesso a Marina Piccola per riprodurre su tela il panorama dallo Scoglio delle Sirene. «Un pomeriggio di giugno, il bagnino dello stabilimento balneare mi disse che voleva acquistare il quadro che stavo completando. Risposi che non avevo mai venduto un quadro e che dipingevo solo per piacere personale. Ma il bagnino mi propose uno scambio: due bottiglie di vino caprese per la mia opera. Accettai subito!». Fu questo l’evento che spinse Simon a organizzare la sua prima mostra nel cortile del Comune, in Piazzetta.

«Era il primo giorno della mostra e avevo montato le opere sui piedistalli. Andai a comprare le sigarette e al ritorno, al posto dei quadri, trovai dei bigliettini con sopra il numero di telefono e l’indirizzo di un’abitazione privata. Chiamai e mi diedero la buona notizia: tutto venduto, il primo giorno della mostra. Capri è stata il mio trampolino di lancio e sono sempre rimasto legato a quest’isola: in Macedonia lavoravo come scenografo, architetto e scultore, organizzavo mostre di pittura ma ogni anno tornavo in Piazzetta, nel salotto del mondo, per riprodurla ancora una volta sulle mie tele».

Oggi tante cose sono cambiate ma i quadri di Simon continuano a catturare l’attenzione dei villeggianti che affollano la Piazzetta di Capri. Forse perché nelle sue opere c’è un’isola allegra, ancora legata a quell’anima verace, un po’ naïf se vogliamo, che lascia sognare il turista e l’isolano. Nei quadri di Simon riaffiora un’isola dove le mode e il lusso smodato lasciano il posto a una semplicità genuina, giocosa, spesso dimenticata. Ma che, a guardar bene, sono la vera ricchezza di Capri.

Realismo? Surrealismo? Dadaismo? Simon descrive così il suo stile: “Impressionismo modificato personalmente”. Perché l’arte è quella che senti dentro, uno strumento per comunicare la tua idea. La tua impressione del mondo. Un mondo che per Simon si ritrova tra i vicoletti di Anacapri, la baia di Marina Piccola, il belvedere di Tragara. E la Piazzetta, la magica Piazzetta, mille volte protagonista dei suoi quadri. Ogni volta diversa.

 

Tweet about this on TwitterShare on Google+Share on LinkedInPin on Pinterest
Torna a sommario di Capri review | 33