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Un’arte antica

È quella della tessitura. Riportata a nuova vita dalle sorelle Farella

di Camilla Contini

 

 

 

 

Fino a qualche tempo fa in Sardegna la nascita di una bambina veniva salutata con una frase emblematica «hamus una filonzana!», «abbiamo una filatrice!». Il lavoro al telaio ha sempre rappresentato fino agli anni Sessanta del Novecento una componente fondamentale dell’economia del Mediterraneo. Così anche a Capri. Tradizioni e tecniche antichissime tramandate nei secoli che rischiavano di andare disperse e che oggi sull’isola sono state riportate in vita e rivisitate in chiave moderna dalle quattro sorelle Farella.
Quattro donne con aspirazioni e personalità diverse che sono riuscite a creare e far crescere con successo un’azienda familiare grazie anche a un affiatato staff di collaboratori. C’è Federica, una donna matura che da Viterbo si è trasferita sull’isola per lavorare con loro; conosce tutti i segreti del telaio e dà vita ai preziosi scialli che hanno reso famoso il marchio Farella. Poi Rosanna, che con le sue sapienti mani riesce a dare un tocco personalissimo ai capi di sartoria, e Laura, profonda conoscitrice delle tecniche per creare le caratteristiche frange degli scialli. E poi tanti altri, chi produce le borse in tessuto chi si dedica alle applicazioni e ai ricami. Tutti con l’entusiasmo e l’orgoglio di collaborare per un’azienda che è riuscita a rilanciare il “made in Capri” e che vuole lasciare un segno per il futuro. Quest’anno è infatti entrata a pieno titolo a far parte de “le Farella” anche Federica, la prima di una nuova generazione che traghetterà nel futuro un’antica tradizione.

 

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