Attilio Lembo. Sguardi

Una casa di pescatori, uno scoglio, il tenero incanto di una conchiglia. E poi interni che raccontano delle storie.

Sono scene che parlano di Capri e riportano viva tutta la bellezza di un’isola attraverso lo sguardo di uno dei suoi pittori e sono le protagoniste della mostra “Attilio Lembo. Sguardi”, allestita dal 18 giugno al 10 agosto negli spazi di Emporium.

Oltre trenta opere tra nature morte, vedute dell’isola e interni in un percorso che parte dai disegni a matita, prosegue con i fogli colorati dalle pennellate dell’acquerello per arrivare ai collage che tanto hanno caratterizzato la sua produzione artistica.

Come scrive Giuseppe Aprea nell’articolo dedicato ad Attilio Lembo pubblicato sulle pagine dell’edizione 2017 di Capri review: «Malgrado tutto vive ancora, la Capri di Attilio. La si intravede nei mattini d’inverno, quando il Solaro tiene fede al suo nome e si tinge di giallo appena prima d’incendiarsi di arancio vivo. Meraviglioso spettacolo. O la si incontra sulle stradine del monte più caro, nel sorriso di una donna di Tiberio: ha i capelli grigi fermati sulla nuca da una pettinessa di madreperla e tra le mani un cestino di fichi d’India appena colti».

Attilio Lembo nasce a Capri nel 1931 e la pittura diventa compagna della sua vita fin da giovanissimo. I primi schizzi sono disegni a matita ai quali seguono le pennellate ad acquerello che danno forma a melograni, fichi d’India, conchiglie e poi ancora vedute di marine o scorci isolani.

Espone per la prima volta i suoi lavori in una collettiva promossa da Edwin Cerio nel prestigioso Centro Caprense nel 1951 e nello stesso anno, durante un soggiorno romano può osservare da vicino le opere dei pittori dell’Ottocento e del Novecento italiano ma anche quelle di Picasso, Klee e delle avanguardie.

Forse proprio il ricordo dei Braque ammirati a Roma gli fa venire in mente che le sue vedute, i suoi sguardi, potevano prendere vita grazie a piccoli frammenti di carta colorata che come per incanto diventavano un collage. Ma non abbandonerà mai l’acquerello che diceva essere «un mordi e fuggi sommario ed essenziale, per evitare la pedanteria del prodotto finito».

Dipingerà per tutta la vita considerando la pittura «un fatto creativo e non altro. Si corre il rischio di relegarla a passatempo o a evasione. Io sarò attento a rispettarne il ruolo».

Ha trascorso a Napoli gli ultimi anni e a Capri è tornato sette anni fa dove risiede per sempre in quello che viene chiamato “il giardino della memoria”, il cimitero acattolico affacciato sull’azzurro del mare.

La mostra patrocinata dal Comune di Capri, organizzata dal Centro culturale Emporium in collaborazione con la rivista Capri review, è resa possibile grazie al fondamentale contributo dei collezionisti privati che hanno reso disponibili le opere.

 

EMPORIUM

via Valentino 20b – tel. 081.1886.5282

Dal 18 giugno al 10 agosto

tutti i giorni escluso il martedì

dalle 16.30 alle 19.30

 

 

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