La Capri di Ghirri

 

Nell’ambito del Festival del Paesaggio, sabato 30 luglio si inaugura nel Museo Casa Rossa di Anacapri la mostra dedicata a Luigi Ghirri. Curata da Gianluca Riccio e Arianna Rosica vede protagonisti gli scatti realizzati a Capri tra il 1980 e il 1981 da uno dei massimi interpreti del paesaggio italiano.

Sempre nella Casa Rossa si potrà visitare Passaggi, rassegna di opere dalla collezione L’Isola dipinta del Comune di Anacapri in dialogo con i lavori di Gianfranco Baruchello, Sandro Chia, Gianluca Di Pasquale, Goldschmied & Chiari, Angelo Mosca, Ettore Spalletti e Michele Tocca.

 

Dal 31 luglio al 30 settembre  

Museo Casa Rossa, Anacapri

dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 17.30 alle 20.00

Chiuso il lunedì

 

La stagione del mare

di Silvia Baldassarre

 

Creare una casa delle stagioni per allestire mostre dedicate alla primavera, all’estate, all’autunno e all’inverno per il piacere di stabilire una relazione tra il tempo della natura e il tempo dell’arte, questo era il sogno di Luigi Ghirri, un progetto che una morte prematura avvenuta nel 1992 a soli 49 anni, ha lasciato incompiuto.

L’idea di fotografia che aveva Ghirri era del tutto particolare. L’obiettivo era utilizzato come mezzo attraverso il quale entrare nelle cose e oltrepassarle, come metafora di un viaggio. Ecco allora che dalle visite a Napoli e Capri agli inizi degli anni Ottanta, scaturirono le immagini che ancora oggi toccano il cuore di chi le osserva. I luoghi mitici dell’isola azzurra diventano infatti le tappe di un percorso, un viaggio appunto, che va oltre l’immagine del paesaggio da cartolina ma piuttosto si fonde e si confonde con la pittura e la letteratura di genere. Gli stereotipi lasciano il posto alla sensazione di trovarsi circondati e immersi in quello stesso scenario che si sta osservando. I Faraglioni e l’Arco naturale, il Monte Solaro e la Certosa di San Giacomo, così come Villa San Michele e Marina Piccola sono frammenti di memoria che uniscono il presente al passato seguendo il fil rouge della storia caprese. Una storia che va di pari passo con quella del Mediterraneo di cui Capri è una delle perle più belle. Le fotografie scattate sull’isola e all’isola, infatti, fanno parte di un più ampio progetto in cui rientrano gli scatti della Puglia e di Porto Recanati, di Ponza, Trieste e Venezia, che insieme a quelli realizzati sulla riviera romagnola e sulla costa marchigiana negli anni Settanta danno un affresco a tutto tondo del mare nostrum.

Stupore e meraviglia emergono da queste fotografie, perché anche le cose più semplici erano capaci di emozionare Luigi Ghirri che con la sua arte ha tentato di trasmettere le sue stesse sensazioni anche agli osservatori meno attenti, dando la possibilità a tutti di vedere e percepire i luoghi e le cose come lui stesso vedeva e percepiva.

 

Luigi Ghirri

Nato nel 1943 in provincia di Reggio Emila, Luigi Ghirri compie la sua formazione in un periodo storico e culturale di grande fermento. Il dopoguerra e la voglia di ricostruzione vissuti a stretto contatto con il gruppo di intellettuali modenesi lo resero sensibile osservatore sia del contesto sociale sia del paesaggio. La fotografia fu per lui, tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, uno strumento per sintetizzare i poliedrici interessi e un particolarissimo punto di vista dentro e oltre le cose.

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