foto03Appuntamento a Capri

Il presidente dei Giovani di Confindustria, che ogni anno scelgono l’isola per il loro Convegno, racconta la sua Capri

incontro con Anna Maria Artoni di Nicoletta Picchio

 

 

 

 

La “scoperta” è arrivata quasi a vent’anni. Lei, emiliana di nascita, era una grande frequentatrice della Costa Smeralda: week-end, vacanze estive. «Appena potevo andavo là, con gli amici e con la famiglia. Le altre destinazioni rimanevano fuori dalle traiettorie», racconta Anna Maria Artoni. Poi, da ragazza impegnata, che comincia a muovere i primi passi nell’azienda di famiglia, Anna Maria si avvicina anche al mondo confindustriale. Ed è così che per la prima volta sbarca a Capri, tradizionale appuntamento dei Giovani imprenditori. «è stata una sorpresa: già arrivando con l’aliscafo vedere le casette bianche in mezzo al verde tra le colline, mi ha dato una forte emozione», racconta Anna Maria. L’odore dei limoni, i taxi aperti, la gente allegra del porto: l’impatto la conquista. A tal punto che ormai è diventata una fan di Capri, a discapito, in parte, della Costa Smeralda. «Da quella prima volta non sono mai mancata ad un appuntamento dei Giovani. Ma non solo: sono tornata a Capri anche con gli amici in vacanza. è nata una vera e propria passione», racconta. E la “scoperta” continua ogni volta che mette piede sull’isola: «l’anno scorso, per esempio, ho visto la Certosa, un posto magico. Non c’ero mai stata prima». Proprio lì i Giovani imprenditori hanno organizzato, nel 2002, la cena di gala del convegno. Una scelta che, dice con enfasi, ha reso l’atmosfera magica. La collezione dei profumi capresi, i sandali bassi, le sfogliatelle in Piazzetta, la cena da Gemma e da Paolino alla limonaia, gli alberghi con le piastrelle in maiolica colorata «che si trovano solo lì». E poi i taxi scoperti: «non prendo mai la funicolare. Mi diverto a salire in taxi, a passare per le stradine strette. Mi sembra di rivivere i film degli anni Sessanta». Per Anna Maria Artoni Capri è piena di simboli, di piccoli riti che ripete ad ogni viaggio. Anche l’occasione del convegno dei Giovani imprenditori ha il suo fascino: «ogni luogo, dal bar del Quisisana alla Piazzetta, diventa un salotto, un punto di incontro dove chiacchierare: anche parlare di economia e politica diventa un relax». Capri per il convegno è il posto ideale: «piccola, raccolta, è impossibile non incontrare le persone: non sfuggi. E questo contribuisce molto al successo della manifestazione. I “giovani” riescono ad avere un contatto stretto con i relatori, è più facile lo scambio di opinioni», dice Anna Maria. E poi, un fine settimana a Capri, tra la fine di settembre e i primi di ottobre, «è come prolungare la vacanza». Chi abita al Nord, ha già messo le calze o, magari, l’impermeabile. «Tra i Faraglioni, al riparo dal vento, cerco sempre di fare l’ultimo bagno », racconta. Dal primo convegno, appena ventenne, Anna Maria non ha più perso un appuntamento. Ed oggi parla di Capri con grande familiarità. Le sue passioni sono le sfogliatelle di Gemma e il pesce di Paolino alla limonaia. Tolti gli abiti del convegno, Anna Maria non resiste allo shopping. «Capri è un mix di botteghe e negozi di lusso. Uno dopo l’altro, li faccio a tappeto». Le boccette di profumo sono una tappa obbligata: Anna Maria ne ha una vera e propria collezione. E poi i sandali di cuoio: «non vado mai a casa senza». Certo, davanti alle vetrine di Chantecler e di tutte le gioiellerie resta incantata. Ma più dell’acquisto importante, da Capri le piace portare via gli oggetti più tradizionali. E poi, come si fa a non andare a ballare e cantare da Anema e Core? è il modo migliore per concludere due giorni di lavoro. Anche quest’anno è così: venerdì 10 e sabato 11 ottobre, i Giovani sono nella perla del Tirreno per parlare di economia. Anna Maria non anticipa il titolo del prossimo incontro, anche perché non è ancora stato deciso definitivamente: «ci dedicheremo ai temi più strettamente legati all’industria». Ma Capri ormai per lei non è solo il convegno: c’è tornata tante altre volte con gli amici, e, promette, continuerà a farlo. Se nella veste di presidente dei Giovani imprenditori dorme di rigore al Quisisana, nei week-end “free” ama cambiare gli alberghi. Li ha girati tutti, e non saprebbe quale scegliere. Il Quisisana le piace per gli spazi, la Scalinatella per il sapore delle vecchie tradizioni, La Palma perché è mondano. «Non ho mai dormito ancora al Punta Tragara, ma sarà la prossima tappa perché ha una vista splendida ed una posizione unica, a strapiombo sul mare».

 

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