chedonneChe donne!

La storia di Capri è una galleria di volti femminili. Ecco quelli che ne stanno scrivendo le pagine contemporanee

di Rossella Funghi

 

 

 

 

Costanza, Ausilia, Margherita, Anna Maria, Adriana. E le altre. Donne. Donne di Capri che da sempre sono il cuore vivo e forte di quest’isola.

Hanno cucinato, lavato panni, portato pesi e spesso sono state il motore nascosto di uomini. Le vecchie foto in bianco e nero ci ricordano che erano le donne, giù al porto, a prendere borse e valigie dalle mani dei viaggiatori appena sbarcati. E donne erano le tessitrici di tele e sete. Donne quelle che, non importa quanto impervio fosse il sentiero, avanzavano erette ed eleganti con la legna o le anfore d’acqua sul capo.

Senza il loro contributo, il loro sacrificio, l’ostinato lavoro, Capri forse non sarebbe mai diventata un grande impero turistico. Non avrebbe avuto le sue ricche dinastie familiari di cui queste donne sono spesso state i veri pilastri. Alcune di queste figure sono diventate delle vere e proprie icone rappresentative dell’isola.

A cominciare da Donna Lucia Morgano che, alla fine dell’Ottocento, trasformò la locanda Zum Kater Hiddigeigei  in un simbolo di Capri. Ospitale e imprenditrice. Tollerante, aperta, sensibile. Donna Lucia ha rappresentato a pieno titolo l’emblema più robusto della “capresità”.

E senza la cucina di Gemma, l’accoglienza di Titina Vuotto, il sorriso di Assunta Iacono, che cosa sarebbe stata la Capri del dopoguerra?

Donne che hanno inventato praticamente dal nulla bar, ristoranti, e stabilimenti balneari grazie forse a quella capacità tutta caprese di trasformare l’innata ospitalità in impresa. Spesso in prima fila, con quelle naturali doti delle padrone di casa generose e originali. Spesso straordinarie. Gli uomini capresi sono i primi ad esserne orgogliosi.

E se oggi Adriana Di Fiore con le figlie Francesca e Luciana, Antonella Puttini, le quattro sorelle Farella difendono dall’avanzata sempre più massiccia dei negozi griffati uno stile made in Capri; se Ausilia Veneruso mantiene vive con tenacia una casa editrice e tre librerie, non è difficile scorgere dietro la spalla di un uomo, nei ristoranti come negli alberghi, un volto femminile che ha il reale governo del locale.

Tante storie. Ognuna meriterebbe di essere raccontata. Di alcune lo abbiamo fatto, di altre lo faremo. Per ora vi facciamo vedere i loro volti. Alcuni più noti, altri meno. Siamo sicuri che le incontrerete in una boutique, in un museo, un ristorante, una gioielleria o semplicemente passeggiando per le strade dell’isola. Quell’isola che forse non a caso sembra avere il profilo di una donna distesa tra mare e cielo.

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