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La mia banda suona il rock

Classico, pop, elettronico o metal. C’è n’è per tutti i gusti. Ma tutti made in Capri

di Riccardo Esposito

 

 

 

Capri è un’isola che riesce sempre a stupirti. Pensi di conoscerla come le tue tasche, immutabile nei suoi infiniti silenzi, ma nasconde sempre qualche sorpresa.

La musica è un esempio perfetto, ti immagini di trovare a ogni angolo un menestrello, una banda, un passo di tarantella, e invece scopri che dalle cantine – lì dove si prepara il vino isolano – giungono ritmiche distorte e pulsanti.

Capri è la regina del Mediterraneo ma anche della musica rock, ed è difficile ricordare tutti i nomi delle band che si alternano nei locali: ci sono gli Over Mind, gli String Theory, i Machine of Mud, gli innovativi Stylo, i Bus Tardi, gli acustici Winter Wine, i NoWhere, i Joints Crack, i J&B per gli amanti del rock classico, il pop degli Zona X, i Black Wizard, gli Sugar AirPlants… La storia della musica rock a Capri ha delle radici profonde, e tutte queste band non nascono da zero. Felice Ricci, batterista degli Ara Sakra e prima ancora dei Pegasus, ricorda con emozione gli albori della musica rock isolana: «durante gli anni Settanta a Capri dominavano il Beat melodico e le canzoni napoletane, della musica rock neanche l’ombra! Però c’era un gruppo di ragazzi con chitarra, organo e basso che ascoltavano Who, Deep Purple, Yes, Led Zeppelin e che cercavano un batterista. Io non sapevo suonare ma avevo una batteria, così nascevano i Pegasus, probabilmente il primo gruppo rock dell’isola (1976). Nella sala prove si improvvisavano piccoli concerti e d’estate si suonava nelle ville degli amici. Forse la prima serata rock a Capri è stata quella organizzata dal gruppo di Gianluigi di Franco al cinema Apollo. Noi con i Pegasus, ovviamente, eravamo di spalla!».

Poi è arrivato il prezioso contributo di Kaos Music. Nelle aule di questa scuola di musica i ragazzi prendono confidenza con gli strumenti, imparano ad esprimere se stessi ascoltando gli altri. L’ambiente frizzante di Kaos fa da humus alla crescita musicale dei giovani, c’è confronto, crescita, tutti vogliono suonare e tutti vogliono formare una band.

Così nascono gli String Theory, rock duro che sfora nello stoner (sound metal, rock e psichedelico mescolati insieme) e gli Over Mind, un gruppo che strizza l’occhio al pop grazie alla voce di Arianna Sicignano e alle tastiere di Giulia Vacca. Al basso Roberto Maldacena, che racconta le tappe fondamentali della band: «dopo due mesi di prove abbiamo avuto l’occasione di esibirci con un’altra band, gli String Theory. Trasportati dall’emozione, ci siamo concentrati sulla nostra prima serata da protagonisti, 8 gennaio 2012, nella suggestiva location della Piazzetta di Capri… Una serata indimenticabile». Quanti musicisti al mondo possono dire di aver suonato nel salotto del mondo? Per il futuro «abbiamo grandi prospettive e non escludo la possibilità di lavorare su pezzi nostri».
Largo ai giovani, quindi, ma la vecchia guardia è sempre attiva. Con i Bus Tardi, protagonisti della musica rock a Capri, si fa sul serio, basta cover e avanti con pezzi propri. «Dopo oltre dieci anni trascorsi a suonare cover – sottolinea Ottavio Crovato, chitarrista del gruppo – abbiamo trovato un punto di incontro dei nostri interessi musicali nell’ambito del rock progressive e, ispirandoci a band quali Rush, Porcupine Tree e King Crimson, ci siamo lanciati nel mondo della composizione, più difficile ma sicuramente più stimolante». Così è nato Concealed revealed, una serie di brani scritti in gran parte negli ultimi quattro anni e interamente registrato con mezzi propri, con l’aiuto di Marco Federico al mixaggio: «ho scelto di scriverli in inglese – precisa Ottavio – per una maggiore adattabilità di quella lingua alle esigenze metriche, ma tengo a sottolineare il mio amore per il rock progressive cantato in italiano, per me un riferimento preziosissimo». I gruppi dell’isola azzurra hanno tante cose in comune e si ritrovano sotto un’unica bandiera, quella del “Rock In Capri”, un raduno delle band capresi che ha deciso di evolversi e di guardare anche oltre i confini isolani. Ecco l’idea di Romano Acampora, direttore artistico della manifestazione: «abbiamo pensato a una tre giorni che possa mettere insieme cover band unplugged, la creatività di alcuni gruppi nascenti del panorama underground italiano e un concerto finale con qualche ospite d’eccezione per chiudere l’evento. In futuro contiamo di organizzare workshop e clinic musicali, dibattiti, stage, mostre e incontri per alimentare e condividere la passione per la musica rock anche a Capri!».

Le note positive dell’ultima edizione del Rock in Capri? Grande partecipazione dei gruppi e, soprattutto, la presentazione di band fuori dagli schemi del solito rock. Tra queste ci sono i Black Fairy, formazione gothic metal con due voci femminili, e gli Stylo che si avvicinano all’elettronica. Secondo Ettore Castellano, il chitarrista del gruppo, «la fusione tra il rock duro e le sonorità vivaci dell’elettronica appassiona tutti noi. Vogliamo giocare con le note, creare qualcosa di nuovo, lavorare a un grande patchwork, così ci divertiamo sul serio!».

E poi ci sono gli Sugar AirPlants, attivi anche nei locali del napoletano, che ricordano certi gruppi anni Sessanta dal sound psichedelico. Il merito è sicuramente della musica, ma nelle serate degli Sugar AirPlants c’è quel pizzico di teatralità che non guasta mai, così ti ritrovi ad ascoltare cover dei Beatles e di Jimi Hendrix (ma anche pezzi propri) mentre giocolieri e ballerine dividono il palco con i musicisti.

Quindi è arrivata la fine delle melodie partenopee? Capri non è più l’avamposto della tarantella napoletana? No, assolutamente, la vena musicale dell’isola è sempre florida, c’è spazio per tutti. E poi «non è una gara tra generi ma una convivenza felice», precisa Ugo Canfora dei Machine of Mud. «Qualcuno ci vede troppo lontani ma chi è intelligente non cade in queste generalizzazioni. La musica, rock o napoletana che sia, nasce dal pathos che abbiamo dentro: noi questo pathos lo esprimiamo ad alto volume e con un bel po’ di distorsione».

 

Il laboratorio della musica

Dal 2002 Kaos Music è il punto di riferimento per i giovani musicisti di Capri. I corsi di pianoforte, chitarra, basso, canto e batteria sono accompagnati da numerosi stage per approfondire conoscenze specifiche dell’universo musicale. Un dettaglio fondamentale quando si vuole unire la teoria necessaria per raggiungere buoni risultati e il piacere del suonare insieme, condividendo una passione comune: quella per la musica.

 

Rock in Capri

Questa manifestazione nasce nel 2010 da un’idea di Francesco Catuogno, talentuoso bassista dei NoWhere, per riunire tutti i gruppi rock capresi. Un’occasione per stare insieme, per confrontarsi, per passare una serata diversa: la prima edizione si presenta così, quasi per scherzo. Ma l’idea è piaciuta a tutti e oggi siamo arrivati al terzo appuntamento di un must per le band isolane. Obiettivi per il futuro? Crescere e uscire dai confini isolani.

 

 

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