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Profonde emozioni

di Silvia Baldassarre

 

Capri offre al visitatore un intreccio perfetto di storia naturale e umana, geologica e artistica. Questo è vero tanto in superficie quanto nei fondali che sono fonte inesauribile di ricchezza di flora e fauna marina, varietà morfologica, ma anche di reperti archeologici di diverse epoche.

Proprio come sulla terraferma il mondo sommerso ha le sue regole di convivenza e compatibilità e proprio come in superficie l’alternanza tra grotte e canyon, pareti a strapiombo e insenature rende i 17 chilometri della costa di Capri uno degli scenari più affascinanti del mondo.

Sono tante le creature vegetali e animali che si trovano nei fondali dell’isola; dalle gorgonie gialle o rosso carminio alle spugne colorate, dai gamberi Parapandalus che si incontrano a migliaia alla Clavelina lepadiformis. È il tipico ecosistema del Mar Mediterraneo quello che si offre agli occhi dei subacquei che si trovano di fronte una considerevole biodiversità nella quale vivono specie anche molto rare. Oltre i 40 metri di profondità si incontrano distese di Posidonia oceanica mentre le falesie, sparse disordinatamente lungo tutti i versanti dell’isola, arrivano anche a superare i trecento metri di altezza. Ma non sono solo la flora e la fauna ad attirare l’attenzione. Immergersi nelle acque di Capri significa anche incontrare la storia che con i suoi reperti sopravvive al tempo, sommersa dal mare. Ci sono seimila anfore romane adagiate sul fondale in corrispondenza dello stretto di Bocca Piccola, a cento metri di profondità, insieme ad altri relitti di epoca romana. Ma sono tanti i punti dell’isola dove è possibile fare incontri ravvicinati con la storia. C’è la carronata inglese utilizzata per la presa di Anacapri nel 1808 e molti residui bellici del secondo conflitto mondiale tra i quali anche l’ogiva di una bomba inesplosa e un aereo inabissato nei pressi del Faro di Punta Carena. L’ultima scoperta, in ordine di tempo, è una notevole quantità di ossidiana adagiata sui fondali dell’isola. Questo materiale, un vetro naturale di origine vulcanica, apre una nuova pagina di storia caprese perché conferma che l’isola, nel periodo neolitico, era un centro di lavorazione e trasformazione in manufatti. E presto partiranno le ricerche della nave che presumibilmente trasportò il carico e chissà quante altre ricchezze si scopriranno negli abissi di Capri.

 

 

Tesori da difendere

Un libro che l’autore dedica al mare di Capri perché convinto che «il grado di civiltà e di cultura di un paese si misura sull’importanza che viene data alla difesa della vita e dell’ambiente in cui essa si svolge». Così Antonio Federico in Fondali alla ribalta (Autorinediti, euro 37) descrive l’ambiente marino caprese a tutto tondo e chiara emerge la volontà di difendere l’ecosistema e le sue creature, preservandone biodiversità e risorse. Parlare del mare e della sua immensa varietà è un approccio culturale anche in difesa dell’isola di Capri contro il traffico nautico, la pesca illegale e quella di frodo.

 

 

A Scuola di sub

Sono molti i luoghi da cui è possibile immergersi, da Punta Masullo allo scoglio Marcellino, da Punta Carena a Cala del Rio, senza dimenticare il Faraglione di Fuori. Di giorno o di notte, d’estate o d’inverno, le scuole di diving dell’isola garantiscono assistenza e attrezzatura specializzata per le immersioni di ogni livello.

Info:

Capri Mare Club: 340 57 04 309

Capri Sea Service: 081 837 8781

 

 

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