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La bellezza dell’isola nelle immagini dei fotografi più famosi

di Daniele Autieri

 

 

 

 

Quanti volti ha Capri? quanti segreti nascosti sotto il suo mare? quante immagini rubate al tempo e conservate nella memoria? Negli ultimi 150 anni i migliori fotografi del mondo si sono sfidati nella più difficile delle competizioni: catturare con le immagini il cuore dell’isola. E lei, come una modella sfuggente e distratta, si è concessa senza un filo di frivolo entusiasmo, rimanendo immobile, uguale a se stessa, bellissima. Helmut Newton e Morgan Heiskell, Mimmo Jodice e Mario Testino l’hanno osservata dai loro obbiettivi, cercando le immagini del tempo impresse sulle rupi dei Faraglioni, tra i vicoli stretti, sulle colline selvagge e tra le ville dell’Antica Roma.
è lei la più fotogenica e la più fotografata, dal 1857, quando una serie di scatti di Robert Mc Pherson, chirurgo, pittore e antiquario scozzese hanno portato la sua bellezza in giro per il mondo. Sempre dello stesso anno è l’immagine stereoscopica scattata da Robert Rive, rimasta celebre nei secoli e oggi custodita nell’Archivio Schettino. Da allora la natura, le grotte, i precipizi, il blu del mare, il bianco delle case e il verde della vegetazione sono diventati i soggetti di fotografi e pittori provenienti da tutto il mondo. Carlo Noya, Luigi Guida, Giorgio Sommer sono i nomi di altri artisti colpiti dal fascino dell’isola.
Tra il 1870 e il 1905 è, invece, il periodo della fotografia documentaristica, quella degli Alinari e della ditta Brogi, di Gustavo Chauffourier, di Wilhelm von Gloden e di Wilhelm Pluschow. L’inizio del secolo è poi segnato dagli scatti di Arturo Cerio, Augusto Lovatti, Alfred Green, Morgan Heiskell che, nel 1922, realizza un servizio per il National Geografic Magazine con le immagini dei Faraglioni e delle scogliere a picco sul mare. Il tempo sorride all’isola rendendola ancora più bella e il successo turistico che cresce negli anni alimenta l’interesse e il desiderio di raccontare, seppur con un’immagine, il segreto dell’eden, il riflesso dell’eterno. Nel 1981 il progetto intitolato “Capri un pretesto” e voluto da Pasquale Trisorio, un gallerista di Napoli, riunisce a Capri alcuni dei migliori fotografi internazionali che, con la propria visione e la propria poetica, avrebbero dovuto interpretare lo spirito dell’isola. L’iniziativa ha un grande successo e porta sulle coste dell’isola Mimmo Jodice, Luigi Ghirri, Franco Fontana, Ralph Gibson, Wilhelm Schurmann e Paul de Hollander. Il risultato è una mostra memorabile e una raccolta di fotografie che sarebbero divenute icone del bello e simbolo perenne del fascino dell’isola.
Più recentemente, anche il celebre Calendario Pirelli sarebbe stato scolpito insieme alle bellezze femminili dalla bellezza di Capri. Nell’edizione del 2001, l’isola venne scelta come luogo ideale per ritrarre le più belle donne del mondo. In quell’occasione la natura si ritrovò unita all’uomo attraverso l’obiettivo del fotografo peruviano, Mario Testino. Dopo le Bahamas, Londra e New York, il calendario più ricercato al mondo, regalato solo a very important person come Filippo d’Edimburgo e Alberto di Monaco, avrebbe immortalato l’isola.
La modella Aurelie Claudel che passeggia nel giardino di Villa La Roccia o Ana Claudia Michael che si prepara ad immergersi nel blu del mare, sono solo alcuni dei ritratti dove la bellezza dell’isola ha lasciato spazio al fascino erotico e intrigante della bellezza femminile. Sullo sfondo, ancora e sempre Capri, la stessa rubata nelle immagini di Umberto D’Aniello, nativo dell’isola e fotografo professionista che, ogni anno, pubblica una serie di cartoline che ritraggono la bellezza della natura, del mare, della gente, della vita.
Oltre a lui, Teodoro Bonavita, Helge Classen, Carmine Fiore, Francesca De Col Tana, Carlo Dumentet e il grande “veneziano” Fulvio Roiter hanno scattato foto artistiche, rinnovando una tradizione vecchia di 150 anni. Attraverso il loro sguardo Capri è rinata migliaia di volte, con un volto immobile come il passato e un’immagine mutevole come il presente. La fisicità dell’individuo ha spesso fatto da contrappunto alla staticità dell’isola e l’immagine riflessa nell’obbiettivo si è concessa in modo sempre differente. Con questo sottile inganno Capri si è svelata nel tempo, mostrando se stessa senza mai concedersi del tutto.

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