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Un film senza fine

Il tempo e il turismo hanno cambiato l’isola, 
ma per Lucia Bosè rimane il luogo dove vorrebbe trascorrere il resto della vita

incontro con Lucia Bosé di Camilla Contini

 

 

 

 

È un amore che non ha mai conosciuto crisi, quello tra Lucia Bosé e Capri, e che ha portato la vita della bellissima attrice ad intrecciarsi indelebilmente con la storia dell’isola. Il suo sguardo si perde compiaciuto nell’immensità del mare e nelle bellezze naturali del luogo come fossero, ogni volta dopo tanti anni, un dono rinnovato. La vita, che ha portato lontano la Bosé dalla sua passione giovanile, non ne ha mai alleviato il desiderio di tornare.

I numerosi impegni in giro per il mondo, compresa la direzione del “Museo degli Angeli” da lei fortemente voluto e realizzato in Spagna, a Turégano, non le hanno mai impedito di fare visita di nuovo alla “sua” isola.
«I primi anni che venivo a Capri andavamo a dormire nella zona del Porto e facevamo degli interminabili giri in barca. Capri è un’isola incredibile e, ancora oggi dopo tanti anni, resto convinta che vorrei finire la mia vita qui».

Quando è iniziata questa sua passione?


«Avevo solo diciotto anni. Fui presa da una sorta di incanto che ancora resiste nel tempo. Pensai che questo era il posto dove mi sarebbe piaciuto trascorrere il resto della vita. Ai miei amici indicai un punto: Tragara, dove la natura è forte e selvaggia e il verde precipita dall’alto della roccia giù fino al mare accanto ai Faraglioni. Poi vennero il successo, il matrimonio e la vita mi condusse in Spagna, lontano dall’Italia e da Capri. Ma a Capri tornavo, ogni anno, d’estate e appena potevo, perché era sull’isola che trovavo il mio rifugio e la quiete».

Com’era la Capri di allora?


«Fin dall’inizio sono rimasta affascinata da questo posto. C’era poca gente e tutti gli anni, ad agosto, venivo a trascorrere le mie vacanze capresi. L’isola era piena di americani, di scrittori, di uomini di cultura. Si era creato un ambiente veramente stimolante. Ricordo che andavamo da Assunta, che possedeva una pensione e passavamo gran parte della giornata ai Faraglioni. Io non amo il sole, ma ai Faraglioni non mi stancavo mai».

Quelli che ritrova oggi sono gli stessi posti di allora o la vecchia Capri ha lasciato spazio alla nuova?


«Le mie vacanze sono sempre Capri.
Dopo tanti anni, non solo non mi sono stancata, ma non riesco a trovare un luogo che mi piaccia allo stesso modo. Devo dire, però, che il tempo ha cambiato anche questo posto magnifico.
Adesso il turismo di massa ha conquistato l’isola, soprattutto quello giornaliero di chi arriva al mattino e se ne va la sera. A volte mi sembra un’inva sione che molto spesso lascia alle sue spalle sporcizia e degrado».

Se Capri è così cambiata, cosa è rimasto delle sue più antiche tradizioni, come il suo famoso artigianato?


«L’artigianato di una volta è scomparso.
Quello dei costumi, dei sandali, delle ceramiche rimane solo in piccola parte, mentre le grandi griffe hanno sostituito le piccole botteghe. Questo, però, non è un problema solo di Capri, ma del mondo intero».

Come trascorre, oggi, le sue giornate sull’isola?


«Mi alzo presto, esco e faccio una lunga passeggiata. Vado in Piazzetta a prendere il caffè e do’ un’occhiata ai negozi. Alle volte, però, mi piace rompere la monotonia e allora affitto una vespa e mi metto a girovagare per le stradine al di fuori del centro e del caos. Conduco una vita semplice, dai ritmi equilibrati e scanditi dai tempi della normalità. Amo molto passeggiare e quando sono qui mi piace salire sul Monte Tiberio dove resto sempre affascinata, non solo dalla bellezza della natura, ma anche dall’alone di storia che si sprigiona dai resti della villa imperiale. Lassù, rifletto sull’esilio volontario di un uomo che guidava il mondo e che, per sua scelta, forse avvinto dal fascino di quest’isola magica, decise di trascorrervi il resto della sua vita. Da un po’ di tempo, poi, mi capita spesso anche di passare una settimana alla Capri Beauty Farm del Palace Hotel, l’unico posto dove riesco a trovarmi in completo relax e a recuperare le energie perdute».

Possiamo dire che lei preferisce la Capri delle passeggiate piuttosto che quella del mare?


«Il mare è splendido, ma adoro le passeggiate. Ogni scusa è buona per uscire e rientrare. Comprare un giornale può diventare l’occasione per camminare per oltre 10 chilometri».

Quali sono i suoi luoghi preferiti?


«è difficile eleggere un luogo piuttosto che un altro. Capri è un’isola fantastica anche se la Piazzetta, via Le Botteghe e Tragara sono i posti che frequento più volentieri».

Quando lascia l’isola, qual è l’immagine che si porta dentro?


I Faraglioni che con la loro muta maestà sembra vogliano difendere l’isola da chissà quali assalti. E poi quei colori e quegli effetti di luce, quasi soprannaturali, che non sono mai gli stessi ma mutano ad ogni ora del giorno donando al luogo una magia che non ha eguali».

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