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15 domande a…

Guido Lembo

a cura di Rossella Funghi

 

 

 

 

Se dico Capri qual è la prima cosa che le viene in mente?

Il mare, il meraviglioso mare che la circonda.

Qual è il suo luogo del cuore su quest’isola?

Sono figlio di un pescatore e ho passato l’infanzia accompagnando mio padre per mare ed è un tratto della costa lungo Cala Ventroso, nei pressi della Grotta Verde, il luogo a cui sono più legato. Il mare lì è di un turchese brillante, cristallino e trasparente. Ma tutta la costa rocciosa dell’isola è il mio posto del cuore, io non sono un “piazzaiuolo” è la vita che mi ha portato a scegliere “la piazza”.

Dove passerebbe un anno sabbatico?

In Africa, in un paese che ho amato molto e dove tornerei volentieri: il Kenya. Un luogo meraviglioso, con le sue lunghe spiagge bianche. Oppure in Sicilia, un’altra isola bella quanto la mia Capri.

La musica per lei è…

…è l’anima, la mia anima. Tante volte mi domando dove sono andate a finire tutte le note che ho ascoltato, che ho creato e che mi hanno accompagnato in tutti questi anni. Forse queste note sono nel mio cuore, forse si sono trasformate in sentimenti.

Se la sua vita fosse una canzone quale canzone sarebbe?

La mia vita è uno “Zazà” continuo…

E qual è la canzone che più ama?

Due su tutte: Passione ed Era di maggio. Le parole di quest’ultima, scritte da Salvatore Di Giacomo oltre cento anni fa, sono meravigliose.

Il suo più grande successo?

Il mio percorso professionale. Sono riuscito a dar vita a tre locali (Anema e Core, Bye bye baby e Le Clochard) che oggi mio figlio Gianluigi gestisce con professionalità manageriale.

E il suo più grande fallimento?

Più che un fallimento un rimpianto. Quello di non essere riuscito a realizzare un progetto che avrebbe avuto il Centro Congressi come punto di aggregazione per le persone che per un motivo o un altro non hanno la possibilità di frequentare Anema e Core.

Cosa la rende felice?

La mia famiglia.

E cosa la rende triste?

Le cattive azioni, la gelosia, l’invidia.

Qual è il senso più importante tra i cinque?

Tutti i sensi sono importanti in egual misura, con l’orecchio teso ad ascoltare il passato ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Di che cosa ha paura?

Ho avuto paura, molta paura, della malattia. Ma l’ho affrontata come un pugile sul ring. I miei guantoni erano la mia chitarra e il mio secondo mia moglie.

La sua casa brucia, cosa salva?

A parte le persone, la mia chitarra. È lei la mia casa. è la mia difesa, il muro che mi separa dalla gente e che in parte nasconde la mia timidezza.

Che cos’è la vita?

La vita è come una canzone, se si scrive una bella introduzione, un bel refrain, ci sarà anche un bel finale.

Come immagina il Paradiso?

Questa terra è il mio Paradiso e non vorrei mai abbandonarlo. La vita è troppo bella.

 

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