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Lello Esposito

Le sue opere nascono dalla passione per Napoli e i suoi simboli. Fondendo pittura e scultura. Tra Pulcinella, il corno e San Gennaro

di Ludovico Pratesi

 

 

 

 

L’arte di Lello Esposito si ispira alle tradizioni, alle usanze, alle fortune e alle sventure di una città unica al mondo: Napoli. La città di Pulcinella e del Vesuvio, di San Gennaro e delle “capuzzelle”: immagini che ispirano da anni le sue opere d’arte, frutto di un amore senza limiti né confini. «Rappresento la Napoli che lavora e non si arrende. E che ha un’immaginazione fortemente radicata nella propria storia e nel proprio territorio, tale da diventare una formidabile leva di sviluppo». Con queste parole Esposito racconta la motivazione che lo ha spinto a trascorrere più di trent’anni di vita con l’arte, esponendo le sue opere in Italia e all’estero. A 48 anni, ha presentato dipinti e sculture legate all’identità napoletana non solo in molte città europee, ma anche a Pechino, New York e Dubai. Opere che nascono in un atelier all’interno delle antiche scuderie di Palazzo Sansevero nel cuore del centro storico partenopeo, dove dà vita ad un’arte che ha fatto il giro del mondo, dalla galleria Garance di Parigi all’Istituto italiano di cultura di Madrid. Una delle sue opere più conosciute si chiama Libertystaffs ed è stata ispirata dall’elezione di Obama: si tratta di una grande bandiera americana dipinta su una tela che fa da sfondo a 232 lunghe aste in alluminio con in cima la testa della Statua della Libertà. «Mi ha ispirato il rispetto che gli americani provano per le loro istituzioni – spiega l’artista – e negli Usa l’elezione di Obama, un afroamericano che ha raggiunto il gradino più alto è stato l’avverarsi di un grande sogno. Oggi per me è una sfida parlare in napoletano e andare in giro per il mondo continuando a lanciare segnali universali anche attraverso l’amore per la mia città». Una passione che lo ha portato a scegliere come protagonista delle sue prime opere Pulcinella, la maschera napoletana per eccellenza. Lo ha raffigurato in tante pose diverse: in ginocchio, in croce, mentre espelle dalla bocca angeli e demoni per rigenerarsi. «La maschera per Lello Esposito è come un autoritratto, gli serve per prendere posizione, inscenare se stesso e giocare più o meno credibilmente un ruolo recitato» ha sottolineato la critica d’arte Manuela Annibali. Ma perché proprio Pulcinella? «Collocato tra tradizione e contemporaneità, in perenne confronto tra passato e presente, è stato per me un involucro da riempire di nuovi, mutati e molteplici significati, né ovvi né banali» spiega l’artista. «Prima degli anni Novanta era caduto nel dimenticatoio. Oggi è diventato un oggetto di culto, emblema di una città e anche con una certa ricaduta economica». Una maschera simbolo di un’attitudine antropologica, che lo ha portato ad allargare il suo territorio di ricerca ad altri simboli, dall’uovo al vulcano, che si combinano in opere dove pittura e scultura si fondono in soluzioni cromatiche felici e significanti. È il caso di due opere presenti sull’isola all’interno della galleria d’arte dell’hotel Capri Palace, lo spettacolare Uomo-Cor no e Uomo con maschera-Ab Ovo, entrambe del 2000, che testimoniano l’ironica visionarietà dell’arte di Esposito insieme al Corno-Mucca for Italian Excellence, realizzata nel 2008 in occasione della manifestazione Cow Parade, che accoglie gli ospiti all’ingresso dell’hotel La Palma affacciato su via Vittorio Emanuele. Una prova della possibilità di dare spazio all’arte di oggi anche a Capri, che grazie ad imprenditori illuminati ha trovato nell’isola dei Faraglioni occasioni espositive interessanti ed originali in contesti di qualità.

 

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